Perchè l’avocado è tutt’altro che una scelta green

Apprezzato per le sue proprietà benefiche sia in ambito alimentare che in ambito cosmetico, l’avocado è il frutto meno sostenibile a cui si possa pensare: acquistarlo, insomma, è una scelta tutt’altro che green, dal momento che la coltivazione del frutto, in giro per il mondo, rischia di mettere a repentaglio l’ambiente. In Cina, per esempio, le piante di avocado – che sono delle vere e proprie divoratrici di acqua – stanno addirittura arrivando a minacciare le persone, togliendo loro l’acqua di cui hanno bisogno. Ma non è solo in Oriente che la situazione si presenta come drammatica: anche in Cile da diversi anni si è consapevoli degli effetti collaterali delle piantagioni, che oltre ad assetare in modo quasi tragico la popolazione locale hanno invaso il paesaggio con effetti a dir poco negativi sull’aspetto panoramico.

Pozzo illegale
Pozzo illegale

Nella provincia di Petorca, in particolare, i fiumi sono quasi tutti secchi, e le persone sono costrette ad annaffiare i propri giardini e i propri orti con dell’acqua sporca: la stessa che viene adoperata per fare la doccia o per lavare le stoviglie. Il dato sorprendente è che per ottenere un chilo di avocado c’è bisogno di ben 2mila litri di acqua: per avere un’idea della portata di questo numero, è sufficiente sapere che per un chilo di pomodori servono appena 200 litri. Se a questo scenario si aggiunge il fatto che in quell’area del Cile le precipitazioni sono molto scarse diventa facile capire la gravità del problema. La crescente domanda di avocado ha determinato la trasformazione di terreni vergini; in molti casi, terreni che un tempo erano destinati a una grande varietà di colture sono stati convertiti in monoculture. Si calcola che per colpa dell’avocado ogni anno spariscano 690 ettari di foreste. I territori vengono disboscati senza che i contadini si preoccupino della biodiversità dei prossimi anni e dell’impatto ambientale futuro.

Ma non è tutto, perché in ogni angolo del mondo in cui sono presenti le piantagioni stanno cambiando l’ecosistema. In più, i coltivatori spesso usano delle sostanze, come l’uniconazolo, che in Europa sono vietate: ecco, quindi, che anche quella della sicurezza alimentare diventa una questione che non può essere trascurata.

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