Capelli porosi: come riconoscerli e quali rimedi utilizzare

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Riconoscere la porosità dei capelli è importante. Questo dato ci fa infatti capire quanto un capello è capace di assorbire colore o resistere ad una decolorazione, e quanto riesca a mantenere la tonalità e le sfumature brillanti nel tempo. Ogni capello ha un certo grado di porosità, ma per comprendere bene questo aspetto occorrerà osservare la struttura capillare da vicino.

Come è fatto un capello: è simile al fusto di un albero o a un elastico

Osservando un capello al microscopio si scopriranno delle cose interessanti. La sua struttura ricorda infatti il tronco di un albero, con vari strati che si sovrappongono. Da un nucleo interno, chiamato midollo (o fusto capillare) si passa, verso l’esterno, alla sua corteccia, composta essenzialmente da cheratina. Poi, nella parte più esposta, ci sono le cuticole: paragonabili a delle scagliette di pesce, ricoprono l’intero capello, dalla radice alle punte. In realtà la consistenza di un capello è molto simile a quella di un elastico, giacché non ha struttura rigida.

In cosa consiste la porosità di un capello

La porosità di un capello, in tale struttura, consiste nella capacità di quest’ultimo di assorbire l’acqua. Tanto più un capello sarà poroso tanto più manterrà il colore. Un capello troppo poroso, però, rilascerà anche il colore più facilmente (tinta che stinge). Un capello poco poroso, invece, farà fatica ad essere colorato.

Capelli non porosi, porosi o molto porosi: caratteristiche e differenze

Contrariamente a quello che si pensa, i capelli non porosi sono quelli più sani, giacché la corteccia è chiusa e non consente alle cuticole di far passare né acqua né colori artificiali. Sono non porosi, allora, quei capelli in cui il colore non riesce ad attecchire, anche se sono biondi o chiari. Più le cuticole del capello si sollevano, d’altro canto, più questo sarà poroso. Ecco che dunque quando la chioma viene molto trattata (con shampoo e prodotti piuttosto aggressivi, ma anche con tinture, phon e piastre) diventa molto porosa. Le cuticole, ad un certo punto, non si richiudono più, ma restano aperte, facendo passare molto colore e trattamenti chimici. Le sostanze nutritive contenute naturalmente nel capello poi fuoriescono, rendendolo secco, crespo e sfibrato. Quando si arriva al punto in cui accade che la corteccia è stata intaccata, si creeranno dei nodi: in questo caso il capello è diventato davvero molto poroso. La cheratina è danneggiata, compaiono molte doppie punte, e la salute della capigliatura può essere compromessa, se non si corre ai ripari.

Come prendersi cura dei capelli porosi

I capelli porosi perciò possiedono le caratteristiche che abbiamo visto, ma non è detto che siano per forza danneggiati, se ce ne prendiamo cura. Una buona abitudine, ad esempio, è quella di procedere, due o tre volte alla settimana, ad impacchi di olio di cocco o di argan dalle radici alle punte: servirà a nutrire la corteccia capillare. Usare poi delle maschere alla cheratina, e degli shampoo privi di sostanze chimiche come solfati e parabeni, con poca schiuma ma molto nutrienti, può aiutare a ripristinare l’equilibrio perduto.